Costruire con il laterizio è una caratteristica tipica italiana. Aria, acqua, terra e fuoco sono gli ingredienti principali di un prodotto che è sinonimo di tradizione costruttiva e valori consolidati nel tempo. Al contrario di quanto si possa pensare, il forte legame con la tradizione non ha impedito lo sviluppo di nuove tecnologie, sopratutto in ambito sismico. Gli obbiettivi raggiunti hanno infatti permesso al prodotto di rimanere al passo con il tempo, ben confrontandosi con altre tecniche costruttive attualmente di successo come il legno ed il metallo.
La reperibilità in numerose aree di tutta Italia ed i molti stabilimenti produttivi ben distribuiti nel territorio, riducono la strada per il cantiere abbassando notevolmente le emissioni di CO2. La naturalità dell’argilla, componente principale, rende infine il mattone un prodotto a bassissimo impatto. Di recente negli USA inoltre è stato lanciato da BioMason, un mattone che non richiede il processo di cottura ma sfrutta la digestione dei batteri come collante.
In ambito di innovazione sismica, dalla collaborazione con le università di Padova e Pavia oltre che aziende come Wieneberger, Danesi, Fbm e Gruppo Stabila è nato il progetto Insysme, che ha prodotto 10 soluzioni per costruire sicuro, due delle quali saranno diffuse anche all’estero in paesi ad alto rischio sismico.
Il 7 luglio scorso a Roma si è tenuta l’assemblea Andil e della Federazione confindustria ceramica e laterizi, dalla quale è emersa la necessità primaria di formare nel migliore dei modi possibili gli addetti ai lavori. Una corretta posa in opera unita alle nuove tecnologie sul campo, può certamente fare la differenza. Saper creare la giusta sinergia, riducendo i tempi di messa in opera, influisce in maniera importante dal punto di vista economico, garantendo a chi investe nell’ambito delle costruzioni la sicurezza di un lavoro eseguito a regola d’arte ad un prezzo più che competitivo